Page 1 of 4 A tutti i dottorandi, ricercatori e lavoratori precari. A chi ritiene che la crisi della scuola, dell’università e della ricerca rappresenti un’ipoteca terribile sul futuro del paese.
A chi, per questo, ne assicura la sopravvivenza con rapporti di lavoro precario e privo di diritti, svolgendo attività didattica a titolo gratuito, o prestandosi a tirocini, stage e praticantati tutti rigorosamente non retribuiti. A chi subisce i meccanismi corporativi e baronali dell’università. Agli unici che pagheranno veramente i tagli di bilancio spacciati per riforme.
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